










JUDO
Sport da combattimento diffuso in tutto il mondo, nasce in Giappone alla fine del 1800, grazie all'elaborazione di Jigoro Kano, che fonde i principi di varie scuole di ju-jitsu.
Letteralmente judo significa "via della cedevolezza", nel senso che il modo per vincere una forza non è di opporvisi, bensì il contrario, sfruttandola e dirigendola a proprio favore. Lo scopo del judo, infatti, è quello di sbilanciare l'avversario per farlo cadere al suolo, oppure di tenerlo bloccato con le spalle a terra per un certo tempo, o di metterlo in condizione di arrendersi.
I judoka portano una tenuta chiamata judogi, composta da pantaloni e giacca di cotone bianco rinforzato, tenuti insieme da una cintura colorata. Il colore della cintura permette di riconoscere il grado e l'esperienza di un judoka.
Durante le gare gli atleti indossano una cintura bianca o rossa, allo scopo di distinguerli e attribuire loro i punteggi. Nei tornei e campionati internazionali ed olimpici, uno dei due indossa un judogi di colore blu, per essere meglio distinguibili dal pubblico, specialmente televisivo. La durata di un incontro è di 5 minuti effettivi, cioè si ferma il cronometro ogni volta che l'arbitro interrompe il combattimento.
Come tutti gli sport da combattimento, dove è rilevante la stazza fisica, anche il judo è suddiviso in categorie di peso.
Il judo è stato introdotto alle olimpiadi in via sperimentale a Tokio nel 1964 e fa parte ufficialmente del programma olimpico dall'edizione di Monaco 1972.
Istruttori : M° Antonio Moroso, M° Paola Vigliano
Asp. Istr.: Mario Moroso